La ricostruzione |
|
|
L'impostazione editoriale che abbiamo visto persiste anche nel primo dopoguerra, proseguendo con coerenza il filone di giustificazione morale e razionale dell'interventismo. Si trovano ancora esempi di esasperata retorica patriottica e non cessa la produzione di articoli che hanno l'intento di inquadrare gli avvenimenti bellici in un'ottica economico-imprenditoriale. In un articolo sulle ferrovie che riassume i danni e i disagi del dopoguerra (diminuzione della velocità e del traffico, aumento dei prezzi, disavanzi delle amministrazioni, furti e vandalismi, personale in sciopero) Filippo Tajani scrive: " Probabilmente la ferrovia dopo questa parentesi che ai futuri storici sembrerà assai più breve di quanto sembri a noi, riprenderà il suo cammino trionfale verso nuovi progressi, largendo i suoi benefici a un'umanità rinnovata e migliore". |
Si ringraziano per la disponibilità e le preziose informazioni
|
|